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La Corea parla italiano

Discorso del 21 agosto 2025

Discorso pronunciato alla cerimonia di condecorazione statale dei comandanti in capo e dei combattenti delle unità operative d'oltremare dell'Esercito Popolare di Corea

21 agosto 2025

Compagni,

Generali, ufficiali e soldati,

Miei amati commilitoni,

È giunto il momento che il nostro Partito e il nostro governo, assieme alle numerose famiglie in questo Paese che hanno inviato i loro cari figli sui campi di battaglia, aspettavano tanto.

L’intero Paese lo attendeva.

È anche un momento che anch’io ho atteso, contando i giorni sulle dita.

Rivedendo ancora, in questa significativa cerimonia, i fieri figli, gli eroi del Paese, fonte di grande orgoglio per il nostro Stato e che tutto il popolo ha aspettato, ho difficoltà a esprimere i miei sentimenti.

Rivolgo un accorato ringraziamento e calorosi saluti militanti agli ufficiali in comando e ai combattenti delle unità operative militari d’oltremare, che hanno combattuto con audacia, come si confà ai coreani e all’Esercito Popolare di Corea, sotto una salva di proiettili e bombe nelle micidiali battaglie in terra straniera, e sono tornati a casa con dignità.

Compagni,

Dietro proposta del Comitato Centrale e della Commissione Militare Centrale del Partito del Lavoro di Corea, il Comitato Permanente dell’Assemblea Popolare Suprema della Repubblica Popolare Democratica di Corea ha adottato un decreto sul conferimento del titolo di Eroe della RPDC e altre elevate onorificenze ai generali, agli ufficiali e ai soldati del nostro Esercito, che hanno compiuto gesta immortali nelle operazioni oltremare. Sono lieto di rendere pubblico qui, oggi, tale decreto.

Queste sono le prime onorificenze conferite ai combattenti nelle operazioni oltremare, figli eccelsi del popolo coreano ed esponenti del grande onore del loro Paese.

Motivato dal desiderio di esaltare, di fronte a quest’ultimo e ai compatrioti, i lodevoli eroi che hanno compiuto imprese sui campi di battaglia nel Paese straniero a difesa del prestigio e della dignità sacri della loro patria e di far sì che l’intero Paese li rispetti e li stimi, il Comitato Centrale del nostro Partito ha organizzato una grande cerimonia di condecorazione statale per loro nella propria sede.

Si tratta di onorificenze speciali e preziose di cui il Paese e il popolo insigniscono gli onorevoli vincitori per le loro grandi gesta, che potevano essere compiute solo in una lotta sanguinosa.

Voi avete il diritto di godere di questa gloria e del massimo rispetto.

Dal giorno in cui ho inviato le nostre unità operative speciali all’estero, ho ricevuto di frequente rapporti sull’andamento delle loro battaglie e sono rimasto profondamente commosso dal nobilitante spirito, dall’audacia senza pari e dall’inestimabile sacrificio dei nostri ufficiali e soldati. Non ho quindi esitato nell’assegnare encomi a tutti loro una volta ritornati a casa dopo aver compiuto le missioni loro assegnate.

Tenendo questa prima cerimonia oggi, rammento anche in questo istante i combattenti che devono essersi totalmente impegnati nei loro compiti, fedeli all’ordine della loro patria, come pure i martiri; sono mortificato di non esser riuscito a condividere questo posto d’onore con tutti loro.

Mi duole e mi si spezza il cuore a rendermi conto della realtà in cui non ho altra alternativa che incontrare coloro che hanno dedicato le loro care vite per la grande vittoria e gloria potendo soltanto osservare le loro fotografie sul memoriale.

Negli ultimi loro istanti di vita, per loro esclusiva scelta, essi si sono guadagnati l’eternità più gloriosa, avendo lasciato gesta e primati in combattimento che si tramanderanno attraverso le generazioni. Il mio unico pensiero è di quanto sarei felice se potessero condividere questo momento con me.

Non vedevo l’ora di abbracciarli con affetto mentre, ogni minuto e ogni giorno, li speravo sani e salvi; bramavo di poter appuntare in prima persona la spilla della medaglia di Eroe sui loro petti, dal momento che hanno affrontato venti e maree con la nostra gloriosa bandiera nazionale nel cuore. Ora che tutto ciò è impossibile, mi rincresce davvero tanto.

Vedendo le famiglie dei caduti, provo un dispiacere e un rimorso indicibili per non esser riuscito a salvare le giovani vite degli inestimabili figli che ci avevano affidato.

Avvalendomi di questa opportunità, rivolgo profonde condoglianze ai familiari dei martiri che hanno dato le proprie preziose vite nelle operazioni militari oltremare e propongo un minuto di silenzio in preghiera per la loro eternità.

I nostri combattenti della guerra sono tutti grandi uomini, grandi eroi e grandi patrioti.

Attraverso una lotta incrollabile e una nobile abnegazione, essi hanno compiuto grandi gesta che resteranno eternamente nella Storia per portare una prosperità e una forza durature al nostro Paese.


...

Ciò a cui do la priorità e apprezzo con soddisfazione prima di ogni altra cosa è il fatto che il prestigio dell’invitto Esercito Popolare di Corea si è verificato quanto più rigorosamente nella sua storia più che settuagenaria e che il vero tratto del nostro Esercito, pienamente preparato alla guerra, si è chiaramente confermato.

La chiave di volta per far fronte efficacemente a un’eventuale guerra e garantirvisi la vittoria risiede nello spezzare la volontà del nemico di combatterla.

Adesso è diventato una teoria consolidata il fatto che l’esercito di qualsiasi Paese è destinato alla morte e alla rovina se si mette contro l’esercito nostro.

Si può dire che sebbene abbiate combattuto in terra straniera e mantenuto trincee al di fuori del nostro territorio, voi avete costruito alte muraglie per la difesa del vostro Paese.

In questo senso avete compiuto delle gesta ancor più preziose e inestimabili della vittoria in una guerra che avessimo potuto affrontare su questa terra.

La cerimonia odierna è un’espressione di gratitudine ed elogio da parte del nostro Partito, del nostro Stato e del nostro popolo per le vostre storiche imprese di aver portato a termine alla perfezione la decisione politica del Partito e del governo per il destino e il futuro del Paese e aver salvaguardato il grande onore mantenuto per decenni da tutte le generazioni della Repubblica.

Compagni,

Le tracce delle feroci battaglie nella regione liberata in terra straniera, ove sono piovuti proiettili e bombe, scompariranno e tutto cambierà nel prossimo futuro, ma le memorie del valore eccezionale e del nobile spirito di abnegazione dimostrati dai nostri soldati non verranno né cancellate né sepolte nell’oblio.

La loro grandezza e immortalità sono nitidamente incastonate su questa terra a decine di migliaia di chilometri dai campi di battaglia ove si è duramente combattuto.

Riverisco grandemente il mondo spirituale di voi compagni che avete contribuito a liberare la regione di Kursk, poiché il nobilitante spirito combattivo degli eroi che abbiamo esaltato sinora è divenuto quello di tutti i soldati delle unità operative d’oltremare.

L’eroismo dimostrato dal personale di queste ultime ha dato vita ai sentimenti contrastanti di ammirazione e apprensione in molti Paesi, poiché non è rimasto limitato ad alcuni esecutori di imprese.

Le operazioni militari oltremare hanno prodotto un gran numero di eroi, sorpassanti tutti Ri Su Bok, Kang Ho Yong e Jo Kun Sil.

Francamente parlando, il loro numero mi ha colto di sorpresa prima di chiunque altro al mondo.

Il nostro personale di servizio, ufficiali militari, politici o medici, interpreti o persino soldati della logistica che fossero, hanno combattuto con coraggio, e tutti costoro hanno condiviso spirito e intenti gli uni con gli altri in qualunque circostanza.

Essi hanno combattuto con eroismo e abnegazione, a prescindere dal rango, dall’età, dalla carriera o dai meriti.

Era attorno all’età di 18 anni che i soldati bloccavano gli obici nemici coi loro petti. Contrariamente a questa credenza diffusa, sono stati gli ufficiali sulla trentina e la quarantina a far lo stesso nelle battaglie. Alcuni, pur consapevoli che non sarebbe restato niente di sé, hanno scelto senza esitazioni di farsi saltare per aria e alcuni altri hanno fatto scudo ai propri superiori coi propri corpi per proteggerli dai proiettili. Sono rimasto assai impressionato da questi fatti.

Vi prego di osservare il memoriale in questa sala della sede del Comitato Centrale.

Questi numerosi ufficiali, così robusti e di bell’aspetto, si sono erti all’avanguardia e sono morti di una morte eroica.

Essi meritano di essere chiamati eroi modello, le unità operative d’oltremare meritano di essere chiamate unità eroiche.

Le gesta degli eroi individuali, che abbiamo esaltato come pietra di paragone in passato, si sono oggi trasformate in un movimento di massa.

In tutto il Paese, circa 600 detentori o quasi del titolo di Eroe sono emersi durante i tre anni della guerra di oltre sette decenni or sono, mentre, durante le operazioni militari oltremare lanciate dalle forze armate della nostra Repubblica, tutto il personale di un’intera armata ha compiuto imprese eroiche in poco più di sei mesi.

Il segreto della vittoria nelle recenti operazioni militari d’oltremare risiede non negli atti di qualche eccellente comandante o eroe, ma interamente nel carattere di massa dell’eroismo e nei tratti spirituali e morali, sia nobili che belli, che hanno nitidamente dominato i pensieri e i sentimenti di tutti i soldati delle unità.

Costoro sono stati risoluti nell’attuazione degli ordini dei loro superiori, come da loro dovere di soldati, e ciascuno di loro ha nutrito un elevato senso di patriottismo, ha amato i commilitoni con tanto fervore ed è stato forte nello spirito di devozione. Sono stati tutti eccellenti in termini di moralità, svolgendo con successo il proprio dovere e scegliendo di agire onorevolmente come dettato dalla propria coscienza, persino davanti alla morte.

Testimone di tali vostri tratti, eccezionali e unici, il mondo si è reso conto del perché il nostro Esercito è così forte e qual è il fattore chiave che garantisce la sua vittoria in qualsiasi battaglia ingaggi.

Questo è un evento spartiacque in cui il concetto di esercito potente e la legge della vittoria in guerra sono stati nitidamente inscritti negli annali dei tempi e della Storia.

Lo dico con certezza.

Qualsiasi unità del nostro Esercito fosse stata mandata a combattere nella recente guerra e a qualsiasi branca fosse appartenuta, i suoi soldati avrebbero combattuto con la stessa vostra audacia e compiuto gesta alla pari delle vostre eroiche imprese.

Traggo estremo piacere e soddisfazione dal fatto che, per vostro tramite, ho riconfermato il grado raggiunto dalle qualità spirituali e morali dei nostri soldati. Avere un tale esercito come pioniere e difensore della loro causa rivoluzionaria è motivo d’orgoglio e onore per il Partito del Lavoro di Corea e la Repubblica Popolare Democratica di Corea.

Come ha sempre fatto, anche nell’epoca attuale il nostro Esercito sta dando lustro al suo onorevole appellativo quale emblema dell’eroico popolo coreano, quale rappresentante del grande popolo coreano.

Il Paese difeso da questo esercito di eroi rimarrà potente per sempre e la causa che avanza con un tale esercito a ergersi all’avanguardia sarà sempre vittoriosa.

Dal momento che consolida questa convinzione, la cerimonia di oggi è particolarmente significativa e di spessore.

In questa significativa cerimonia, a nome del Partito e del governo, rivolgo ancora una volta un ringraziamento di cuore e un saluto militante agli ufficiali e ai soldati delle unità operative d’oltremare, che hanno dimostrato il grande onore dell’Esercito Popolare di Corea ripagando la fiducia del Partito e della Patria, sfoggiando un’eroico spirito combattivo senza precedenti e compiendo gesta imperiture nelle feroci fiamme delle battaglie.

Approfittando altresì di questa occasione, vorrei dire ai nostri intrepidi combattenti ciò che mi sono ripetuto centinaia di volte dentro di me.

Poiché è difeso da voi e da altri eroici soldati, questo Paese è formidabile.

Compagni,

Il nostro Partito scoprirà sicuramente tutte le gesta che le unità operative d’oltremare hanno compiuto a costo del proprio sangue in ogni campo di battaglia decisivo in terra straniera e le mostrerà orgogliosamente ai loro genitori, alle loro mogli e ai loro figli e al Paese, al popolo e ai posteri.

Racconteremo al popolo, agli ufficiali e ai soldati dell’EPC, ai loro figli e alle loro figlie e agli altri bambini tutte le preziose esperienze di combattimento che avete ottenuto nella sanguinosa lotta, il vostro cameratismo genuino e l’amore assoluto che nutrite per la vostra patria, i sacrifici strazianti che avete dovuto sopportare versando lacrime di sangue, la vostra gioia per la conquista di un’inestimabile vittoria a tale costo e la vostra bella vita piena di ottimismo per un futuro luminoso.

In una zona importante della capitale saranno eretti un museo commemorativo e un monumento dedicati alle gesta in combattimento per tramandare le grandi imprese compiute dai combattenti e l’intero Paese rispetterà e imparerà dalla nobile anima e dal coraggio degli eroi per l’eternità.

La Patria conferirà il più alto e brillante onore a tutti gli ufficiali e soldati delle unità operative d’oltremare e allo stesso tempo renderà ogni gloria ai loro genitori, che hanno cresciuto bene i loro figli e li hanno prontamente inviati alla sacra guerra per la Patria.

La cerimonia di oggi è l’inizio di tutto questo.

Il glorioso cammino intrapreso dai combattenti a costo del loro sangue sui campi di battaglia in terra straniera e le nobili vite dei martiri non ternineranno. I sanguinosi bollettini di guerra incisi coi loro nomi brilleranno di eterno splendore nelle pagine più preziose della storia del Paese.

Compagni,

La missione immutabile delle nostre forze armate rivoluzionarie è quella di frustrare tutte le sfide che minacciano la sovranità e la sicurezza dello Stato e di fornire una solida garanzia militare per la sua pace e il suo sviluppo.

Attualmente, sulla scena internazionale, crisi di sicurezza molto gravi e imprevedibili vengono create dall’uso eccessivo della forza militare da parte di forze fanatiche alimentate dalla febbre di guerra, e gli Stati nostri nemici stanno diventando sempre più spudorati nel loro pericoloso tentativo di minare il prestigio e la superiorità del nostro Stato, che mantiene l’equilibrio della situazione di sicurezza nella penisola coreana e nei suoi dintorni.

Questo ambiente non ci lascia spazio per sentirci a nostro agio e richiede che il nostro Esercito mantenga un livello più elevato di preparazione perfetta e schiacciante.

...

Il nostro Stato rimarrà dignitoso, potente e forte per sempre, perché possiede dei grandi eroi come voi.

Il nostro Esercito porterà avanti la grande storia della vittoria in guerra nei secoli dei secoli, dimostrando la sua lealtà unica e il suo coraggio eroico.

Auguro gloria immortale agli eroici ufficiali e soldati delle unità operative d’oltremare che hanno innalzato la lunga storia di vittorie del nostro popolo e la potenza assoluta delle nostre forze armate rivoluzionarie al livello più alto e glorioso.

Viva l’eroico Esercito Popolare di Corea!

KCNA