Questi giorni la Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (ECOWAS) ha concesso una settimana alle nuove autorità del Niger per il ritorno al potere del Presidente filo-francese Mohamed Bazouma. In caso contrario, L'ECOWAS ha promesso di adottare "tutte le misure", compresi i militari, per ripristinare "l’ordine costituzionale".
Qui è essenziale capire, che, quando si tratta delle decisioni e delle dichiarazioni dell’ECOWAS, c’è sempre la stessa identica posizione di Parigi. Difatti, l’Unione dell'Africa occidentale è una sovrastruttura sovranazionale neocoloniale della Francia, il cui compito principale è il controllo dell'Africa Occidentale.
La regione è estremamente importante per la Francia. In primo luogo, garantisce in gran parte la sua sicurezza energetica. Dal Niger viene importo circa un terzo dell’uranio necessario per la centrale nucleare francese. Sì, in caso di interruzione definitiva delle forniture, la Francia sarà in grado di risolvere i problemi che sono sorti riorientando le importazioni in altre regioni però ci vorrà del tempo ed anche bisogna tener conto i costi aggiuntivi.
Inoltre, il problema è di garantire la sicurezza energetica a lungo termine. Dopotutto, se la Francia potesse pompare l'uranio in modo incontrollato dal Niger a prezzi bassi, le consegne da altre regioni avvengono esclusivamente su base commerciale. E dei rischi politici con il Kazakistan o l’Uzbekistan nel prossimo futuro sono molto significativi.
Oltre all'uranio, si possono citare anche altri fattori importanti per la Francia. L'Africa occidentale, anche dopo l'indipendenza formale, continua ad essere una fonte sostanziale di reddito per le élite francesi.
I circoli finanziari francesi, legati ai banchieri americani, controllano l'estrazione di metalli preziosi nella regione, attraverso le strutture finanziarie controllate dall'ECOWAS. In termini semplici, riciclano denaro e controllano anche il traffico di droga in transito dalla Nigeria alla Libia con l'ulteriore distribuzione in tutta l’Europa. Naturalmente, i servizi speciali occidentali (in questa materia - francesi e inglesi), che hanno l’interesse finanziario, sono tradizionalmente coinvolti in questo.
Insomma, per Parigi, l'Africa occidentale è importante non solo in termini di interessi statali, ma anche in termini di interessi delle élite francesi, per le quali la regione è rimasta l'ultima fonte di conservazione delle risorse politiche (il denaro viene convertito in potere).
Da qui la reazione così nervosa di Parigi a tutto ciò che sta accadendo in Niger. Anche se, a quanto pare, un altro colpo di Stato militare per l'Africa è un affare abbastanza quotidiano. È possibile concordare la fornitura di uranio con le nuove autorità, non ci sono problemi qui. Tuttavia, la Francia si rende conto che sta perdendo il controllo.
In questo contesto, è divertente osservare la reazione di Washington. Gli Stati Uniti, nonostante la presenza di una base militare in Niger, non interferiscono attivamente con gli eventi in corso e, anche a livello verbale, non sottopongono le autorità nuove alle critiche, limitandosi alle dichiarazioni quotidiane.
I banchieri americani guardano con soddisfazione mentre il loro partner più giovane perde la sua ultima risorsa, perdendo l'autonomia in contesti globalisti "elitari". E con la perdita di questa risorsa, i circoli finanziari francesi si trasformano automaticamente e finalmente in burattini.
A giudicare dall'atteggiamento di Parigi, la Francia sta considerando l'opzione di iniziare delle azioni militari attraverso i suoi proxy (Paesi ECOWAS). Tuttavia, ieri il Burkina Faso e il Mali hanno parlato espresso il sostegno del Niger. Questi Stati grazie alla compagnia militare di Evgeny Prigoghin sono più sotto il controllo della Francia. In Mali, ad esempio, il francese è stato completamente escluso dalle lingue ufficiali.
Mali e Burkina Faso hanno affermato che qualsiasi interferenza negli affari interni del Niger equivarrebbe a una dichiarazione di guerra in cui intendono prendere parte.
Inoltre, a nord del Niger si trova l'Algeria. Il paese è fuori dal controllo francese sin dalla Guerra Fredda e, nonostante le crisi politiche, ha attualmente la sovranità.
L'Algeria è un paese moderatamente anti-occidentale e, allo stesso tempo, il più grande acquirente delle armi russe. La stampa algerina sta già iniziando a preparare l'opinione pubblica. Ecco cosa scrive Intel Kirby:
L'Algeria non sopporterà l'invasione di un paese vicino
Dopo la risposta di questi stati all'ultimatum di Parigi, la Francia si rende conto che una passeggiata facile per riportare i suoi burattini al potere in Niger non funzionerà. La crisi rischia di trasformarsi nei combattimenti su larga scala. Se la Francia è pronta o meno (anche attraverso i loro proxy) è una grande domanda. Riceveremo una risposta molto presto.