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Elezioni, quasi ci siamo...

Dal 1948 ad oggi, in 74 anni, abbiamo votato 19 volte, vuol dire mediamente quasi ogni 4 anni anziché 5. Non mi pare un dramma. Col proporzionale puro (1948-1992) abbiamo votato anticipato 5 volte su 11; Con la legge Mattarella (1994-2001) abbiamo votato anticipato 2 volte su 3; con la legge Calderoli (2006-2013) abbiamo votato anticipato 1 volta su 3; con la legge Rosato (2018-2022) abbiamo votato anticipato 1 volta su 2. A questo aggiungiamo che fino a pochi mesi fa tutti si lamentavano che, non corrispondendo più i reali umori degli elettori alla composizione parlamentare, si doveva andare alle elezioni anticipate. Posso essere d'accordo sul'infamia del cambiare casacca, ma non sul premio di maggioranza: si chiama "legge truffa", quanto di più antidemocratico potesse essere concepito. Ci hanno provato nel 1953, ma per fortuna, con un forte PCI all'epoca, non è passata.

Facciamo un po' di matematica. Vivete in un posto con 100 maggiorenni. 50 vanno a votare. 20 votano per Tizio, 15 per Caio, 10 per Sempronio e 5 scheda bianca o annullano. Adesso spiegatemi con quale legittimità democratica i rappresentanti di quei 20 devono poter governare da soli su quei 100. E' per questo che esiste il concetto di coalizione, altro che premio di maggioranza.

Qui da noi si dice che se si incontrano due italiani, avrete come minimo tre opinioni diverse. Io non faccio il tuttologo, non ho un'istruzione giuridica. Sono un linguista, prestato mio malgrado al giornalismo. Io sono per il proporzionale puro (quello in vigore dal 1948 al 1992), sono per la prima Repubblica antifascista nata dalla Resistenza, il mio ultimo Presidente considero Pertini, il mio ultimo segretario Berlinguer, il mio ultimo sindaco Petroselli.

Come già detto, trovo disdicevole ma legittimo il cambio di casacca. Voglio dire: uno era del PD e diventa di LEU, lo capisco. Uno era di LEU e diventa di FdI moralmente no. Ciò detto, se il Partito e/o il deputato che avete votato fa questi giochetti, alle prossime elezioni magari pensate a votare qualcun altro. A ciascuno il suo. A me piange il cuore: come ho detto, in più di quarant'anni, per la prima volta ho annullato la scheda, ma almeno ho votato il mio Partito.

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