Dmitrij Medvedev si è distinto con un’ennesima dichiarazione, che definire sopra le righe è dir poco:
Spesso mi viene chiesto perché i miei messaggi in Telegram siano così duri. La risposta è che li odio. Sono bastardi e degenerati. Vogliono la morte per noi, per la Russia. E finché sarò vivo, farò di tutto per farli sparire.
Bisogna porsi tre domande. Perché ora, perché in questa forma e quale sia il senso.
Dmitrij Medvedev, vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo dal 2020 e segretario di Russia Unita dal 2012, è stato Presidente della Federazione Russa dal 2008 al 2012 e capo del governo dal 2012 al 2020. Durante la sua gestione si è distinto per numerose iniziative interne al Paese decisamente discutibili ed incompetenti, ma estremamente ammirato in Occidente, dove era ritenuto molto più morbido, accomodante e filooccidentale rispetto a Putin. Da quando è passato al Consiglio di Sicurezza, era praticamente scomparso a livello mediatico. Recentemente, invece, si distingue per dichiarazioni sempre più frequenti e sempre più estreme.
Forse vuole ricostruirsi una sorta di verginità al cospetto del consenso popolare, ma personalmente ritengo che la ragione sia un’altra: tra meno di due anni, nel marzo 2024, in Russia si terranno le elezioni presidenziali. Voglio dire che mi pare egli abbia già intrapreso la sua campagna elettorale. Sbagliando anche stavolta, sia perché è ancora un po’ presto, sia perché non è decisamente il periodo più opportuno: in tempi di guerra, dichiarazioni di troppe voci anziché del solo presidente, che, giova ricordarlo, è anche il comandante in capo delle forze armate, non fanno altro che nuocere al Paese.
Questo per la tempistica e la forma. Ma per la sostanza, ho da sempre rimproverato ai politici occidentali dichiarazioni analoghe, parlando di macellai, zar, criminali, assassini, da Draghi a Di Maio, da Biden a Letta, perché prima o poi dovranno incontrarsi proprio con coloro che hanno insultato fino al giorno prima. Ritengo che Medvedev, per non smentirsi, stia sbagliando su tutti i fronti anche stavolta. E stia prestando il fianco alle facili e prevedibili reazioni occidentali, un esempio per tutti è quello della Finlandia: nella loro traduzione, riportata dai maggiori media, l’auspicio di distruzione e gli insulti di Medvedev erano rivolti all’Ucraina. Purtroppo, è così che funziona la macchina mediatica contemporanea.
E adesso, davvero una chicca, cito:
Spesso mi viene chiesto perché i miei discorsi contro Cartagine in Senato siano così duri. La risposta è che li odio. Sono bastardi e degenerati. Vogliono la morte per noi, per Roma. E finché sarò vivo, farò di tutto per farli sparire.
Marco Porcio Catone, censore della Repubblica romana, 157 a.C. Cartagine fu rasa al suolo subito dopo la sua morte, nel 149 a.C.