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Informazioni malevoli italiane

Pochi giorni fa, Aleksej Paramonov (tra poco spiego chi sia) ha rilasciato un'ampia intervista all'agenzia RIA Novosti, a proposito della campagna russofoba nell'Unione Europea. Ha menzionato l'Italia, la Francia, la Spagna, il Portogallo, l'Olanda, San Marino, il Vaticano, l'Andorra, Montecarlo.

Naturalmente, la stampa italiana non ne ha fatto menzione, a loro interessava esclusivamente il riferimento all'Italia. Un approccio tipicamente provinciale. Sottolineo che ormai da anni i media italiani mainstream non hanno corrispondenti nella capitale russa, ogni tanto mandano degli inviati speciali (che, come tali, sono temporanei), quindi di regola scrivono attingendo a internet dalle loro comode scrivanie redazionali a Roma o Milano, e recentemente «da remoto», in pantofole, a casa, sorseggiando un caffè.

Chi è Aleksej Paramonov? Da ormai sette anni è il direttore del primo dipartimento europeo del ministero degli esteri russo. Conosce molto bene la realtà italiana: nel 2008-2013 è stato console a Milano. Nel 2019, presso l'ambasciata d'Italia a Mosca, è stato insignito dell'onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, e nel 2021 di quella di Commendatore. Insomma, è difficile ed infondato accusarlo di antipatie nei confronti dell'Italia.

Ma cos'avrà mai detto di così tremendo? Assolutamente nulla.

Domanda di RIA Novosti: Nel 2020 la Russia ha fornito all'Italia un'assistenza su larga scala nella lotta contro la pandemia di coronavirus: attrezzature speciali, ventilatori, maschere e tute protettive sono state inviate nelle regioni settentrionali del Paese. Ora Roma è in prima linea tra i Paesi Ue che hanno adottato sanzioni contro la Russia. Come può commentare?

E' vero, conformemente all'accordo raggiunto a livello di Presidente della Russia e Presidente del Consiglio dei Ministri d'Italia nel marzo-aprile 2020, all'Italia è stata fornita un'assistenza significativa attraverso il Ministero della Difesa, il Ministero dell'Industria e del Commercio e il Ministero della Salute della Russia. A tal proposito, una richiesta di assistenza alla parte russa fu inviata allora anche dal ministro della Difesa italiano Lorenzo Guerini, che oggi è uno dei principali «falchi» e ispiratori della campagna antirussa nel governo italiano.
Vorrei sottolineare che nell'inviare una missione umanitaria sull'Appennino, la Russia è stata guidata non dal desiderio di ricevere dividendi reputazionali o di politica estera, ma da un senso di compassione, un desiderio di aiutare il popolo italiano in uno dei momenti più difficili della sua storia postbellica.
E' deprimente che ora, sullo sfondo dell'isteria anti-russa, le autorità italiane abbiano improvvisamente dimenticato tutto: i trattati e gli accordi bilaterali esistenti, la natura speciale dei nostri legami, la ricca storia secolare di relazioni e tradizioni forti, l'esperienza di successo della cooperazione, il significativo capitale accumulato di fiducia reciproca, e si è unita alla frenetica campagna russofoba.
Confidiamo che a Roma, come in altre capitali europee, tornino comunque in sé, ricordino gli interessi profondi dei loro popoli, le costanti pacifiche e rispettose delle loro aspirazioni di politica estera. E la lotta contro tutto ciò che è russo che li ha travolti, al limite del vero e proprio razzismo, cederà il passo a comportamenti sobri ed equilibrati volti a trovare il modo di garantire la sicurezza e la prosperità dell'intero continente europeo, e non solo di una parte di esso.

La Russia taglierà la fornitura di idrocarburi all'Italia in risposta alle sanzioni occidentali, a cui si è unita Roma?

La questione delle misure restrittive in risposta alla portata senza precedenti e illegittima dal punto di vista del diritto internazionale delle pressioni sanzionatorie esercitate sulla Russia da parte degli Stati Uniti e dell'UE è in fase di elaborazione da parte del governo della Federazione Russa. Mosca non ha mai utilizzato le esportazioni di energia come strumento di pressione politica. Le compagnie energetiche russe hanno sempre adempiuto pienamente ai loro obblighi. Continuano a farlo anche adesso. Sappiamo che l'Appennino è molto preoccupato per il futuro di queste consegne. Tenuto conto della significativa dipendenza di Roma dagli idrocarburi russi, che raggiungono il 40-45%, il rifiuto di meccanismi affidabili di trasporto di vettori energetici sviluppatisi in molti decenni avrebbe conseguenze estremamente negative per l'economia italiana e per tutti gli italiani.
Le sanzioni non sono una nostra scelta. Non vorremmo che la logica del ministro dell'Economia francese Bruno Le Maire, che ha dichiarato la «totale guerra finanziaria ed economica» alla Russia, trovasse seguaci in Italia e provocasse una serie di corrispondenti conseguenze irreversibili.

Punto. Non una parola di più sull'Italia, se non forse nella parte che riguarda i rapporti con il Vaticano, ma questo è un argomento completamente diverso.

Vediamo però ora come hanno reagito il presidente del consiglio Mario Draghi e l'inappropriato (mia personalissima opinione) ministro degli esteri Luigi Di Maio a questo proposito.

Draghi: «Esprimo piena solidarietà al Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, vittima di attacchi da parte del governo russo. Il paragone tra l’invasione dell’Ucraina e la crisi pandemica in Italia è particolarmente odioso e inaccettabile. Il ministro Guerini e le forze armate sono in prima linea per difendere la sicurezza e la libertà degli italiani. A loro va il più sentito ringraziamento del governo e mio personale».

Di Maio si è spinto oltre:

«Respingo con fermezza, fermate la vostra brutale aggressione».

Personalmente, ritengo «odiose ed inaccettabili» le loro dichiarazioni, ma questo poco importa: chi sono io? Adesso però passiamo alla parte più interessante, e cioè come sia stato presentato il tutto dai già citati media mainstream italiani.

Repubblica:

Mosca minaccia l'Italia con conseguenze irreversibili in caso di altre sanzioni, secondo un'intervista ad Aleksej Paramonov, del ministero degli esteri russo a RIA Novosti, che rinfaccia gli aiuti all'Italia durante la [prima ondata] del covid.

Bel colpo. Corsera:

La Russia minaccia l’Italia e il ministro Guerini, per le sanzioni.

Come vedete, il leitmotiv è all'unisono: minacce, la Russia minaccia e così via. La Stampa, il quotidiano italiano che più odia la Russia, ex organo FIAT, che ha guadagnato notorietà nei giorni scorsi accusando la Russia di aver bombardato Kiev, mentre postava una foto della strage ucraina di Donetsk. C'è un'intera galassia di russofobi qui, come suol dirsi il Paese deve conoscere i suoi eroi.

Jacopo Jacoboni:

Il mistero degli aiuti russi nell’Italia in pieno lockdown.

Alessandro Di Matteo:

L'avvertimento, la Russia a Roma: «No ad altre sanzioni». Poi l’attacco diretto a Guerini: «E' un falco anti-russo».

Emanuela Minucci:

Putin ora minaccia l’Italia, è un atto gravissimo, ma noi sapremo difendere la sovranità del Paese.

Addirittura. Sono stupito che non sia ancora intervenuta la loro giornalista Anna Zafesova. Ma c'è sempre tempo.

Fatto Quotidiano:

Mosca attacca Guerini: «Chiese aiuto per il Covid, ora è falco della campagna anti russa». Il ministro [Guerini]: «Nessun peso alla propaganda».

Manifesto. In totale disaccordo con loro, ma almeno hanno avuto la creanza di informarsi su chi sia Paramonov, prima di scrivere. Oggi è merce rara nel giornalismo italiano:

Russia, il diplomatico amico dell’Italia minaccia Roma e mezza Europa.

Anche i giornali reazionari e di destra non brillano per competenza e obiettività.

Giornale (giova ricordare che appartiene a Berlusconi):

«Conseguenze irreversibili». Ora lo Zar minaccia l'Italia.

Verità:

Mosca ci minaccia: «Le conseguenze saranno irreversibili con altre sanzioni».

Libero:

Mosca contro l'Italia attacca Guerini, per Draghi «Paragone odioso».

Il vostro dio, a cui personalmente non credo, vi sarà giudice.