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Una misteriosa stazione radiofonica

La prima menzione di questa stazione radiofonica risale alla fine degli anni ‘70. Alcuni lo consideravano uno stupido scherzo, altri la ritengono la più terribile e spaventosa di tutte le stazioni che trasmettono in etere al mondo. Oggi è conosciuta come Žužžalka (letteralmente, “Cicalino”).

“Žužžalka”, UVB-76 o Buzzer è una stazione radio che trasmette ad una frequenza di 4625 kHz. Trasmette Rigorosamente 23 ore e 10 minuti al giorno segnali brevi, monotoni e ripetitivi, ognuno dei quali consiste in un ronzio della durata di 1,2 secondi. Il segnale si interrompe per 1-1,3 secondi e si ripete 21-34 volte al minuto. A volte viene interrotto e avviene una trasmissione vocale. Dalle 7:00 alle 7:50, ora di Mosca (dalle 5:00 alle 5:50 in Italia) la stazione radiofonica tace.

Dal dicembre 2015 la stazione ha iniziato a utilizzare il nominativo ŽUOZ, che altro non è che un acronimo di quattro nomi propri femminili russi, e cioè Ženja, Ul’jana, Ol’ga e Zinaida. Dal marzo 2019 sono stati utilizzati numerosi ulteriori nominativi, il più frequente dei quali è ANVF. Nel gennaio 2021 è cambiato in NZhTI.

Questa strana stazione radiofonica può essere ascoltata da chiunque si sintonizzi sulla frequenza di 4625 kHz, e in qualsiasi angolo del globo, poiché le onde corte raggiungono le aree più remote. Tuttavia, a parte i suoni monotoni e le interferenze, non trasmette nient’altro. Anche se a volte si sentono frasi, numeri o un insieme di parole senza significato, come “bryzgalka” (spruzzino, o forse il pesciolino Toxotes jaculatrix), “kolomer” (forse “misuratore di pali”), “zaborčik” (piccolo steccato), “zemleved” (amministratore delle terre), “baulobyk” (“toro di baule”, non ha senso), “atollovyj” (“dell’atollo”), “isstuplenie” (frenesia), “koržobajan” (forse “armonica a mantice” di panforte, improbabile), “drednout” (nave militare dreadnought). Capita di udire gruppi di parole di senso compiuto, come “agronom vychodit za vorota” (“l’agronomo esce dal cancello”) o “naduvnaja spasatel’naja lodka” (“scialuppa di salvataggio gonfiabile”), ma ciò accade molto raramente.

Tutti questi messaggi vengono generalmente trasmessi in russo con una voce dal vivo e seguono un formato fisso. Un tipico esempio di tale messaggio (24 dicembre 1997 ore 21:00 di Mosca):

“180 08 BROMAL 74279914. Boris, Roman, Ol’ga, Michail, Anna, Larisa. 74279914”.

E’ interessante notare che negli anni ‘90, dopo il crollo dell’URSS, l’attività del Buzzer è solo aumentata. Se fino al 1992 parole e frasi suonavano ogni tot di anni, i radioamatori hanno iniziato invece a notare un aumento del numero di messaggi vocali. Negli anni 2000, hanno iniziato a essere ascoltati ogni settimana e talvolta ogni giorno.

Il 5 giugno 2010, la stazione è rimasta in silenzio inaspettatamente per 24 ore, riprendendo il suo normale ronzio la mattina del 6 giugno. E il 23 agosto 2010 alle 13:35 (di Mosca) ha improvvisamente annunciato:

“UVB-76, UVB-76. 93 882 NAIMINA 74 14 35 74. 9 3 8 8 2 Nikolaj, Anna, Ivan, Michail, Ivan, Nikolaj, Anna. 7 4 1 4 3 5 7 4”.

Ad agosto, la stazione improvvisamente è tornata al silenzio, e poi, risorgendo altrettanto all’improvviso, ha trasmesso suoni simili a passi strascicati, come se qualcuno stesse camminando in una stanza vuota. A settembre, ha improvvisamente emesso diversi brani dal “Lago dei cigni” di Čajkovskij, e in un caso c’era un suono simile al pianto di una donna. Poi tutto si è fermato.

Questa stazione sembra essere stata creata appositamente per i fan delle teorie del complotto. Oggi ha cultori in tutto il mondo, che hanno scoperto le sue due “sorelle” più giovani: “Piščalka” (letteralmente, “pigolatore”, ma si intende l’altoparlante tweeter) e “Skripučee koleso” (ruota cigolante), che funzionano con principio analogo. Gli appassionati seguono costantemente le trasmissioni e si uniscono persino in una sorta di fan club nei social network. Anche l’intelligence le monitora attentamente.

Eppure, per quasi mezzo secolo nessuno è stato in grado di decifrare i messaggi della Žužžalka. Autorevoli guru dello spionaggio occidentale ci si sono scervellati. “Il segnale di questa stazione non contiene assolutamente alcuna informazione”, ha dichiarato una volta la BBC citando uno sconcertato David Stapples, esperto di spionaggio elettronica presso l’università di Londra. Ci sono state speculazioni su qualche pazzo radioamatore che abbia trollato colleghi per decenni, e su una forza ultraterrena che stia giocando brutti scherzi alle persone con tutti questi suoni, clic, parole e codici casuali.

Tuttavia, restano aperte tre domande. Chi sta cicaleggiando? Dove? E perché? Domande senza risposte.

Esistono molte versioni sulla destinazione d’uso della stazione, motivo per cui il mistero non diminuisce. In internet si afferma che l’esatta posizione della stazione radio sia sconosciuta, sebbene siano pubblicate fotografie di alcuni campi militari, dove si presume si trovi il trasmettitore radio. Diverse fonti ne nominano un numero diverso: dalle paludi nella regione di Leningrado a Voronež, Pskov e Naro-Fominsk in provincia di Mosca. Tutto ciò è ben strano. Dopotutto, il gioco della “Caccia alla volpe” è ben noto, quello in cui i radioamatori possono facilmente cercare (radiogoniometria) e trovare qualsiasi trasmettitore, anche accuratamente nascosto. Quindi le coordinate della misteriosa stazione si potevano individuare da un pezzo. Hanno cercato male? O davvero è impossibile localizzarla?

La gamma di ipotesi sulle ragioni dell’esistenza della Žužžalka è piuttosto corposo: dai negoziati con i sottomarini nucleari e il controllo sul lancio di missili nucleari alla ricerca di contatti con gli alieni. Gli stessi inglesi hanno avanzato una teoria: la stazione invia segnali per scoprire quanto è lontano lo strato di particelle cariche, “è necessario saperlo affinché i sistemi radar rilevino i missili da crociera per funzionare con successo”. Ma si è scoperto che anche in questo non tutto fila liscio. Per analizzare l’altezza dello strato, il segnale deve avere un suono ben definito, che ricorda un allarme per auto. Nulla di simile al “Cicalino”.

Esiste una versione per cui il ronzio costante è solo un indicatore che dice: “Questa è la mia frequenza…”, lasciando intendere che la frequenza è occupata e non consentendo a nessun altro di usarla. E solo nel momento in cui qualcuno attacca la Russia, la Žužžalka si trasformerà in una normale stazione numerica. Ma non ci sono prove convincenti.

Alcuni esperti occidentali ritengono che la Žužžalka sia una stazione di allerta riservata al sistema di protezione civile e in caso di cataclismi, e appartenga all’esercito russo, anche se non lo hanno mai confermato.

O forse la Žužžalka trasmette istruzioni agli ufficiali dell’intelligence russa in tutto il mondo? Certo, sarebbe strano: una vecchia stazione radio nell’era di internet e dell’alta tecnologia, una sciocchezza. Ma questa versione ha un importante vantaggio. Si può indovinare chi trasmette questi messaggi, ma è assolutamente impossibile capire a chi vengono inviati. Dopotutto, tutti possono ascoltarli. Probabilmente, sarebbe più veloce e conveniente utilizzare un telefono cellulare o via internet, ma per l’intelligence stabilire chi ha aperto esattamente questo o quel messaggio elettronico è più facile che mai. Allora, il segreto è svelato? No, rimane un problema: la stazione non trasmette mai lunghe stringhe di numeri, e il volume dei suoi messaggi, con tutta la buona volontà, non può essere scambiato per un messaggio a un agente all’estero.

Si ipotizza che la misteriosa trasmissione sia direttamente correlata al cosiddetto sistema della “mano morta”. Tipo che se un attacco nucleare venisse inflitto alla Russia, il segnale monotono e noioso si interromperebbe, e questo fungerebbe da innesco per un attacco di rappresaglia: i missili del giorno del giudizio decollerebbero. Sembra plausibile, ma ancora una volta improbabile. Lo spegnimento è già avvenuto più di una volta. Eppure, la guerra mondiale non è mai iniziata.