Ecco, per una volta gradirei non dover discutere con complottisti e negazionisti il vero o presunto allunaggio degli americani sulla Luna nel 1969.
Pochi ricordano o sanno che Tito Stagno fu anche il telecronista che nel 1961 commentò il primo volo di Jurij Gagarin intorno alla Terra. Io però ancora non c'ero, essendo nato nel 1962.
Indimenticabile la diretta televisiva, una «veglia» entrata nell'immaginario collettivo di gran parte degli italiani, la missione Apollo 11 commentata insieme a Ruggero Orlando da Houston.
Nel 1968, mia madre decise di tornare da Roma a Mosca, ovviamente con me al seguito. Da lì e fino al 1973, io tornavo in Italia da mio padre solo d'estate. Cresciuto nel mito di Gagarin, come molti della mia generazione, il 19 luglio - giorno del mio compleanno - mio padre mi annunciò che la notte successiva avremmo visto l'uomo sulla Luna.
In Italia era notte inoltrata, nonostante ciò un caldo snervante. Io e mio padre, in mutande, con biscotti e litri di latte freddo di frigorifero, alle quattro del mattino (così, almeno, nei miei ricordi), incollati al vecchio Grundig in bianco e nero, ad ascoltare il battibecco tra Stagno e Orlando perché non si trovarono d'accordo sul momento preciso dell'allunaggio degli astronauti. Negli Stati Uniti, era la sera del 20 luglio 1969. Da analisi successive delle registrazioni è emerso che Tito Stagno annunciò l'allunaggio con 56 secondi di anticipo e Ruggero Orlando con circa 10 secondi di ritardo.
Orlando è morto quasi trent'anni fa (1994), a 87 anni, Stagno ci ha lasciati stanotte. Di anni ne aveva 92. Un ennesimo pezzo della mia infanzia scompare irreversibilmente, e di anni ne ho 60. Ciao, Tito.