L'autoproclamata RepubblicaTransnistriana esiste da piu di 30 anni però quasi nessuno ha riconosciuto lo stato, il che significa che la Repubblica deve svilupparsi da sola.
La Transnistria è uno stato microscopico che conta circa 500 mila abitanti, copre il territorio di 4 mila km quadri e confina con solo due paesi: l'Ucraina e la stessa Moldavia. Al momento, nessun paese delle Nazioni Unite riconosce la Repubblica della Transnistria.
Gli unici paesi che l'hanno riconosciuta come una repubblica indipendente sono l'Abkhazia, l'Ossezia meridionale e la Repubblica del Nagorno-Karabakh. Anche questi tre paesi non sono riconosciuti o hanno un riconoscimento parziale nel mondo. Le parzialmente riconosciute l'Ossezia del Sud e l'Abkhazia hanno le loro rappresentaze nella capitale transnistriana Tiraspol.
La Transnistria ha avuto l'opportunità di ottenere l'indipendenza dalla Moldovia dopo il crollo dell'Unione Sovietica a causa di un conflitto militare che è durato nei territori dei paesi dal 1990 al 1992. Lo scontro armato si stava preparando dall'inizio del XX secolo e, di conseguenza, i disaccordi raggiunsero un punto di ebollizione.
Per tutto il Novecento i confini statali della Moldavia sono cambiati costantemente. Alla fine della Prima Guerra Mondiale e della Rivoluzione d'ottobre del 1917 in Russia, il territorio dell'attuale Moldavia e Transnistria fu diviso in 2 parti.
Il territorio della Transnistria divenne parte dell'Unione Sovietica e il territorio della Moldavia si ritirò al Regno Rumeno. Nel 1940 l'URSS ottenne il resto del paese diviso e formò sul quel territorio la Repubblica sovietica della Moldavia con la capitale a Chisinau.
Le due parti della Repubblica erano molto diverse l'una dall'altra. Per dire la costa sovietica era industrializzata e tranne i moldavi ci vivevano anche i russi e gli ucraini, e, invece, nelle terre che prima erano rumene vivevano principalmente i moldavi.
I conflitti nazionali nella Moldavia sovietica iniziarono a sorgere alla fine degli anni '80, quando la leadership della Repubblica iniziò a cercare la possibilità di lasciare l'URSS. Allo stesso tempo, i movimenti nazionalisti uniti nel Fronte Popolare, erano popolari in Moldavia, i cui obiettivi principali erano l'indipendenza, l'unificazione con la Romania e la derusificazione. Le manifestazioni hanno iniziato ad apparire sempre di più con lo slogan "La Moldavia è per i moldavi" e cercarono di abolire lo status ufficiale della lingua russa. Il movimento ha avuto il sostegno di massa nella parte destra della Repubblica Sovietica Moldova. Nella futura Transnistria, invece, i cittadini reagirono in modo estremamente negativo agli appelli nazionalisti anche perchè molti di loro erano russofoni e la crescente russofobia contribuì alla creazione dell' "Intermovimento" che si opponeva al Fronte Popolare.
Le sue attività sono state riconosiute nella città di Bender, situata lungo la riva destra del Dniester, così come in Gagauzia, una regione della Moldavia sovietica, che negli anni ' 80 anch’essaannuncò il desiderio di ottenere l'indipendenza.
L'insoddisfazione per il sentimento nazionalista proveniente da Chisinau fu la ragione della dichiarazione della Transnistria come Stato sovrano il 2 settembre 1990.
La guerra civile e le sue conseguenze
La Transnistria comprendeva anche la città di Bender con i suoi villaggi adiacenti. La dichiarazione della Transnistria come paese indipendente ha ulteriormente riscaldato la situazione nella società, il che ha portato ai numerosi scontri locali a Bender.
Dopo l'annuncio del ritiro della Repubblica sovietica della Moldavia dall'URSS sono iniziate delle scaramucce armate tra i soldati transnistriani e quelli moldavi. Ci furono circa 1.200 vittime di cui 800 persone da parte della Transnistria e 400 dalla Moldavia.
La guerra civile si è conclusa nel 1992 grazie alle azioni dell'esercito del tenente generale russo Alexander Lebed, che ha dichiarato una dura repressione di qualsiasi azione militare da entrambe le parti del conflitto.
Il conflitto tra la Transnistria e la Moldavia è considerato incompiuto fino ad oggi, la Transnistria è ancora considerata un territorio non controllato dalla Moldavia, ma c'è un dialogo tra i paesi, sebbene teso.
Gli atleti della Transnistria si esibiscono sotto la bandiera della Moldavia e gli ufficiali transnistriani usano l'aeroporto di Chisinau per le visite diplomatiche.
Per diversi decenni i paesi hanno negoziato con la mediazione degli Stati Uniti, dell'Unione Europea, della Russia e Ucraina. Ci sono piccoli progressi tra gli stati in conflitto, ma la Transnistria non vuole rinunciare alle sue posizioni di principio.
Le autorità transnistriane non sono d'accordo sull'adozione della legislazione Moldava, si rifiutano di rimuovere i punti di controllo sul confine tra i paesi e neutralizzare la loro sovranità cioè tutto ciò che la Transnistria era riuscita a fare in questi 30 anni.
La Repubblica transnistriana è uno dei tre stati non riconosciuti che utilizzano la propria valuta. Anche sul territorio del paese c'è un proprio sistema postale e un operatore di telefonia mobile.
La Moldavia considera ancora la Transnistria come il proprio territorio. Tuttavia vale sottolineare che in Transnistria c'è l'industria che fornisce circa il 40% del PIL totale e il 90% dell'elettricità, quindi sono i territori che interessano alla Moldavia e non le persone stesse.
Nonostante il sentimento filorusso, la Transnistria, come potete pensare, non assomiglia alla micro-URSS. Ci sono tre lingue statali ovvero russo, moldavo e ucraino e la bandiera è completamente identica a quella moldova.