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Un italiano a Novosibirsk

IL VOLO

Quando la porta a vetri si aprì lei era li ad attenderlo, minuta e con il visino triste come sempre, il cuore dell’uomo per un attimo parve arrestarsi.
Ciao, le disse avvicinandosi.
Ciao, mormorò lei fissandolo intensamente, come stai?
In un certo senso sopravvivo, rispose l’uomo, e tu?
Cerco di sopravvivere anche io, rispose la donna, poi aggiunse: Vedo che sei
dimagrito ed usi ancora quella colonia che mi piace tanto.
Può darsi, tu sei sempre la stessa, rispose l’uomo, sei sempre bellissima.
Tu credi? Rispose la donna, e un lampo di tristezza attraversò i suoi occhi profondi.
L’uomo non rispose, continuò a fissarla per qualche minuto mentre nella sua mente si rincorrevano mille ricordi.
Non si vedevano da tanto tempo, da anni, qualcosa nel tempo aveva guastato il loro rapporto e la fiamma ardente che fin dal loro primo incontro bruciava nei loro cuori, poco per volta si era affievolita, oh…Non che si fosse spenta, no davvero, ma avevano deciso di non vedersi e non sentirsi per un po di tempo, poi quel tempo era diventato mesi prima, ed anni poi.
Si guardarono imbarazzati poi l’uomo chiese: Cosa facciamo? Non ho molto tempo.
Non so rispose la donna, la tua telefonata mi ha colto di sorpresa, non ti aspettavo, non immaginavo che saresti venuto, non ho programmato nulla, ma piuttosto dimmi quanto tempo ti trattieni.
L’uomo la fissò a lungo ed adesso la stessa tristezza traspariva dal suo sguardo, poi rispose: Non so, dipende da tante cose, facciamo due passi?
Volentieri, magari prendiamo qualcosa in aeroporto, poi decideremo.
Si sedettero uno di fronte all’altra e istintivamente le mani dell’una cercarono le
mani dell’altro.
Sei ghiacciato, disse lei guardandolo, stai poco bene?

No, non adesso, rispose l’uomo, prima di partire stavo male, ma adesso no, sto bene adesso.
Quando sei partito? Aggiunse la donna, non mi aspettavo proprio che mi chiamassi… che venissi, è tanto tempo che non ci vediamo.
Si, tanto, tanto tempo, rispose l’uomo con tristezza, sono partito questa mattina con il volo AZ…. e le disse la sigla del volo, ti ho chiamata in volo anche se non avrei dovuto farlo, ma era importante che ti chiamassi, poi sicuramente non avrei potuto piu farlo… Non avrei potuto incontrarti.
Si, rispose lei, ho avuto giusto il tempo di avvisare il direttore e correre in aeroporto.
Grazie, mormorò l’uomo, ci tenevo tanto, molto tempo fa te lo avevo promesso,
ricordi la novella “Quando sarò morto”?
Mi avevi promesso tante cose…Ripose la donna tristemente, poi aggiunse: Si ricordo me la hai fatta leggere, ma cosa c’entra? Tu sei qui.
Si, sono qui lo so, sono venuto proprio per questo, per chiederti l’ultima volta di
perdonarmi, tra poco dovrò andare, rispose l’uomo.
Sei appena arrivato e riparti? Chiese la donna delusa.
Si, sono venuto soltanto perché te lo avevo promesso, e almeno questa promessa volevo mantenerla, almeno questa…Mormorò quasi parlando a se stesso.
Resta ti prego, aggiunse la donna stringendogli forte la mano gelata, vedo che non hai bagaglio con te, ma potremo comprare qualcosa qui se decidi di trattenerti.
Non posso trattenermi, devo andare, sono venuto perché te lo avevo promesso, come vedi sono arrivato in anticipo e devo ripartire subito.
È vero disse la donna, come mai? Dovresti essere ancora in volo, mi hai chiamata due ore fa.
Si, rispose l’uomo, due ore fa, quando ti ho chiamata credo che avevamo cominciato a sorvolare le Alpi.
Che strano, osservò lei, mai un aereo era arrivato con tanto anticipo…
Si, mai, rispose l’uomo con la voce rotta dall’emozione.

Aspetta disse la donna, sta accadendo qualcosa, guarda…
Ad un tratto infatti l’aeroporto si animò, qualcosa di strano stava per accadere, o era già accaduta, voci concitate, persone agitatissime correvano da un punto all’altro, i molti punti di informazione erano presi d’assalto, tutti sembravano chiedere la stessa cosa.
Si rispose l’uomo, sicuramente qualcosa è successa.
Sembra che un aereo non sia arrivato, è disperso, è scomparso dai radar qualche ora fa, meno male che tu sei qui, vieni, andiamo a sentire, povera gente, disse la donna alzandosi e invitando l’uomo a seguirla.
Vai tu, mormorò l’uomo, io ti aspetto qui, ma prima abbracciami, ti prego.
Quante volte in quei lunghi anni la donna avrebbe voluto sentire queste parole…
Si strinsero forte e come tante altre volte ognuno di loro percepì il profumo
inebriante dell’altro, poi l’uomo si staccò da lei e guardandola negli occhi disse:
Perdonami.
La donna stava per rispondere quando una voce metallica annunziò che il volo
Alitalia AZ…proveniente da Roma era precipitato mentre sorvolava le Alpi e che non c’era alcun superstite, si girò di scatto verso il suo uomo, ma di lui rimaneva soltanto il suo profumo.