Найти тему

Deux jumeaux, technologie et sorcellerie. Partie 2.

Оглавление

Sara

«Ti ricordo che tra tre settimane hai l'esame e se non i passi, mamma non ti lascerà andare ad Amsterdam con Jared il 23 luglio. Perciò, sbrigati a prendere il libro sulle leggende arturiane che ti serve» e con la mano destra indicò gli scaffali, come a dire "inizia la ricerca". Honey grugnì e si diresse verso la sezione storico-folkloristica.

Nel frattempo, Sara appoggiò i due caffè presi – a lei il caffè piaceva tiepido – e lo zaino color argento con scritto “Fremer” in bordeaux, per prendere poi il manuale di latino. Tre giorni dopo avrebbe avuto l'esame scritto e la ragazza voleva assicurarsi di passare, dato che era la seconda volta che lo tentava.

Neanche cinque minuti dopo aver cominciato a studiare, alzò la testa confusa: la gemella avrebbe dovuto essere già di ritorno con il libro.

Merda. Pensò mentre di scatto si fiondava nel reparto dello storico-folkloristico. L'altra era già scappata via.

Allora, accelerò il passo e, passando tra le varie mensole, riuscì a trovarla: con una forcina stava tentando di aprire una porta verde che recava la scritta “vecchio archivio”.

«Lo sapevo! Honey, lascia stare quella partita di videogames e torna tra i libri» le sibilò nell'orecchio.

«Sorella mia, io ti avevo messa in guardia ma tu non mi hai ascoltata. Scusami ma ora devo andare a conquistare il titolo di campionessa» rispose l'altra, facendole una linguaccia.

Sara le diede un colpetto sul braccio. «E che cavolo! Per una volta, fa la studentessa universitaria come si deve e fa' il tuo dovere. Tu ci tieni ad andare ad Amsterdam, non è così?» Domandò, sapendo benissimo che così avrebbe avuto in pugno la gemella.

«Va bene! Razza di dittatrice che non sei altro» rispose stizzita Honey infilandosi la forcina in tasca e girando i tacchi.

Honey

La ragazza lanciò un'ultima occhiata alla porta del vecchio archivio – da cui provenivano ovattati i rumori di una partita in corso – prendendo mentalmente nota di pestare Luca per averla chiusa a chiave, dopodiché si decise a seguire la sorella.

Osservò con estremo disappunto la lunga chioma blu notte elegantemente legata in un'elaborata treccia, che arrivava a lambire il fondo schiena lasciato scoperto dalla corta shirt nera con su scritto “Je me bats même si je suis une fille”; un paio di attillati jeans grigi fasciavano le sue gambe magre ma dalle curve morbide. A ogni passo che muoveva i suoi orecchini preferiti, quelli con la croce gotica, ondeggiavano attorno al viso diafano.

Honey non lo avrebbe mai ammesso, ma un po' invidiava la perfetta forma fisica e l'innata eleganza della sorella, cose completamente assenti in lei. Non che la cosa le pesasse particolarmente, sarebbe stato snervante essere in tutto e per tutto uguale alla gemella, come quando da bambine non riuscivano a distinguerle, ma un briciolo in più di femminilità non le sarebbe guastato; magari così la gente avrebbe smesso di chiederle se fosse lesbica solo perché indossava magliette maschili, aveva i capelli corti o perché amava i videogiochi. L'ignoranza certe volte era davvero una brutta bestia.

Passando accanto a uno scaffale notò con la coda dell'occhio uno strano luccichio, che la indusse a fermarsi. Aggiustandosi i grossi occhiali neri sul naso osservò meglio ciò che aveva attirato la sua attenzione: poggiato disordinatamente sopra gli altri libri ce n'era uno dalla vecchia copertina verde e argentata, vecchia sì, ma non quanto le pagine in pergamena che Honey trovò all'interno quando lo aprì. «La vera storia di Arturo Pendragon» lesse ad alta voce «a opera del suo fedele amico e servitore, Ermes». Richiuse il testo facendo spallucce, forse poteva tornargli utile per l'esame, era solo strano che quel libro si trovasse nella sezione della narrativa gotica, ma capitava che alcuni studenti si divertissero a “nascondere” dei libri, quindi non ci diede troppo peso.

Tornando al tavolo dove la sorella la attendeva si rigirò più volte il testo tra le mani, non capendo cosa avesse generato il luccichio che aveva attirato la sua attenzione. La copertina era argentata, ma non lucida.

«Trovato qualcosa?» Le domandò sottovoce Sara, senza spostare gli occhi dal suo libro di latino.

«La vera storia di Arturo Pendragon. Chissà se ci sono scritte anche le posizioni che lui e la regina usavano quando erano a letto insieme».

L'altra le lanciò uno sguardo a metà tra l'esasperato e lo sconsolato, mentre le porgeva il caffè che le aveva amorevolmente preso, amaro e bollente, proprio come piaceva a lei. Honey lo afferrò ringraziando la sorella con un cenno della testa e lo buttò giù in un sorso, per poi aprire il libro che aveva appena trovato, ormai rassegnata al pomeriggio d'intenso studio che l'attendeva.

https://i.pinimg.com/564x/e3/92/ae/e392ae3be3310888e086e1acd8941df5.jpg
https://i.pinimg.com/564x/e3/92/ae/e392ae3be3310888e086e1acd8941df5.jpg

à suivre https://zen.yandex.ru/media/id/5d936ad643863f00ad9cbeab/deux-jumeaux-technologie-et-sorcellerie-partie-3-5d9374aa78125e00b17c4fd3